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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

giovedì 24 novembre 2016

QUEL CORTEGGIATORE DI Danila Oppio



La strada era lunga, e lei non ne intravedeva la fine.
Quel che era sicuro, e ne aveva l’assoluta certezza, rappresentava quelle porte blindate, che sprangavano a ogni istante alle sue spalle. Non le era possibile tornare indietro.
Non intravedeva neppure vicoli o scappatoie. Doveva camminare sempre avanti.
All’inizio il suo passo era spedito, poi il lungo percorso l’aveva sfiancata, le gambe non reggevano la fatica, e il respiro si faceva più corto.
Per quanto tempo ancora doveva camminare, e per giungere dove?
Le sovvenne che un modo c’era, per ripercorrere la strada a ritroso: i ricordi. Tornava col pensiero alla sua infanzia, ed ecco che ridiventava bambina. Alla sua gioventù collegava l’amore, il matrimonio, i figli. E così via, fino a ritornare al presente…e allora il passo, almeno per un poco, diventava più leggero. E continuava a proseguire, come poteva, in compagnia con tutti quelli che la precedevano, la affiancavano e la seguivano. 
Si era accorta che, da qualche tempo, un tizio le stava alle spalle, la seguiva a ridosso, aveva un accento tedesco. Qualcuno le suggerì anche il nome, a tratti lo scordava, in ogni caso, non riusciva a pronunciarlo in modo corretto.
Poi quel tipo si pose al suo fianco, con fare subdolo cominciò a corteggiarla, insinuando le affilate grifagne dita tra i suoi capelli, come se volesse afferrarle i pensieri.
Era un infido filibustiere, in attesa del momento opportuno per sfilarle qualcosa che le apparteneva. Un ladro in guanti gialli, senza dubbio. 
Non era, però, oro o denaro, quel che mirava a scipparle, bensì qualcosa di ben più prezioso… la strada di ritorno, i ricordi cui lei teneva tanto…
Quella carezza sui suoi capelli sbiancati dalla canizie, falsa come il bacio di Giuda, poco a poco le portò via la memoria, i ricordi, passati e presenti…
-       Qual è il nome di quel tedesco che mi corteggia tanto insistentemente? – chiese la nonnina al nipote che la sosteneva durante la passeggiata mattutina.
-       Alzheimer, nonna – le rispose - ma non ti preoccupare, ti starò accanto, anche se presto mi chiederai “chi sei?”.


Danila Oppio

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