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martedì 4 febbraio 2014

I (TAGORE da Dono d'amore)


                             
Hai lasciato dileguare così, Shajahan,
la tua potenza regale,
ma era il tuo desiderio immortale
una lacrima d'amore.

Il tempo non ha pietà del cuore umano,
deride il triste dolore del ricordo.
Tu l'hai sedotto con la bellezza,
l'hai fatto prigioniero e alla morte
hai dato incancellabile forma.

Il segreto sussurrato nella quiete notturna
all'orecchio del tuo amore
è scolpito per sempre nel silenzio della pietra.

Finché i regni vanno in polvere
e secoli e secoli si perdono nelle tenebre,
sospira il marmo ancora alle stelle:
“Io ricordo”

La vita però dimentica...
è chiamata l'Interminabile
e, libera dai pesi, procede nella corsa,
lasciando il suo passato
alla desolata forma della bellezza.


Rabindranath Tagore
da Dono d'amore (Palataka)
a cura di Brunilde Neroni

Ugo Guanda Editore

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