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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

mercoledì 22 gennaio 2014

Novembre 1914



Il bosco lascia cadere le sue foglie,
La nebbia grava sulla valle,
Il fiume ha perso il suo splendore,
Senza ebbrezza è la foresta.

Ma ora soffia la bufera
E scuote i limpidi capelli
Con duri colpi spazza via
La nebbia chiara dalla terra

Non risparmia né rami né foglie,
Non gli è cara nessuna cosa bella,
L'uccello si angoscia nel suo nido,
Nel casolare ha freddo il contadino.

Abbandono e mando in pezzi
Ciò che non volli conservare
E strappo alla notte e alla morte
Il giorno luminoso.

Wald läßt die Blätter sinken,
Talnebel hängen schwer,
es hat der Strom kein Blinken,
der Wald kein Rauschen mehr.

Da kommt der Sturm gepfiffen
und schüttelt lichtes Haar
und fegt mit festen Griffen
das Land vom Nebel klar.

Er schon nicht Laub nicht Äste,
nichts Hübsches ist ihm wert,
der Vogel bangt im Neste,
der Bauer friert am Herd.

Räum auf und brich in Scherben
was nimmer halten mag,
und reiß aus Nacht und Sterben 
empor den lichten Tag!

Ndr: La traduzione come spesso accade, non segue la metrica originale dell'autore, che oltre tutto scrive in rima. Ciò non significa che non sia piacevole leggerne anche la versione tradotta in italiano, priva di rima e leggermente modificata.

Hermann Hesse
da  Le stagioni
Guanda Editore 2010


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