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mercoledì 4 luglio 2012

GALLERIA D'ARTE: GREGORIO SCILTIAN

IL PENSATORE
ANGOLO DELLO STUDIO
UN VELO
TROMP LOEIL  DELL'AUTORITRATTO
DOPPIO RITRATTO
LETTERA D'AMORE
IL FILATELICO














MASKERADE
Grigorij Ivanovič Šil´tjan

appartenente ad una famiglia benestante si forma all'Accademia di San Pietroburgo e sull'influsso di Beardsley, esordendo a Rostov appena quindicenne con opere attente alle novità delle avanguardie cubofuturiste.
Nel 1919 a seguito della Rivoluzione d’ottobre lascia la Russia e si stabilisce a Costantinopoli. Ma con gli anni Venti ritorna alla figurazione classica, studiando all'Accademia e nei Musei di Vienna le opere del Rinascimento italiano.
È a Berlino nel '22; nel 1923 sposa Elena Boberman e si trasferisce in Italia; apre uno studio a Roma e partecipa alla II Biennale romana nel '25. Roberto Longhi presenta la sua personale alla casa d'arte Bragaglia. Il critico fa il punto sulla peculiarità di una pittura che recupera la tradizione caravaggesca e fiamminga con un realismo di impressionante fedeltà fotografica: una perfezione lenticolare raggiunta con una materia dalla cromìa compatta e tecnica mutuata dalla pittura antica.
Dopo aver partecipato alla Biennale di Venezia del 1926, Sciltian si stabilisce a Parigi dove espone al Salon des Indépendants. In una personale alla Galérie de la Renaissance una sua opera viene acquisita dal Museo del Lussemburgo. Nel 1928 partecipa all'Exposition de l'Art Russe al Palais des Beaux Arts di Bruxelles. Una sua opera entra al Museo Reale del Belgio. Tema costante della sua pittura è la natura morta trattata a 'trompe l'oeil'.
Rientra in Italia nel 1934, stabilendosi a Milano fino al 1941, lavorando anche come ritrattista. Invia opere ad esposizioni estere (LiegiBerlinoLondra). Allestisce una personale milanese alla Galleria Scopinich, recensita da Carlo Carrà su 'L'Ambrosiano' e una da Van Leer a Parigi nel 1933, al Circolo della Stampa di Bologna nel 1937, di nuovo a Milano da Gianferrari nel 1938. Espone nel Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 1936 il dipinto 'Bacco all'osteria', acquistato dallaGalleria nazionale d'arte moderna di Roma. Nel 1940 esegue con F. Clerici un trompe l'oeil per la VII Triennale di Milano. Nel 1942 personale milanese alla Galleria del Milione e sala alla Biennale di Venezia. Dopo la guerra allestisce uno studio milanese in palazzo Trivulzio. Nel 1947 espone alla galleria dell'Illustrazione a Milano nella mostra di 'Pittura del gruppo di pittori moderni della realtà' con i fratelli Bueno, Acci, Carlo Guarienti, Serri e Pietro Annigoni. Con lo stesso gruppo espone nel 1948 alla galleria La Margherita. Approfondisce lo studio del manierismo mentre lavora d'estate a Gardone Riviera sul Lago di Garda dove possiede un’abitazione (la vedova nel1988 donerà 16 tele ed altri quadri della collezione privata al Vittoriale degli Italiani dove sono tutt’ora esposti a Villa Mirabella). Espone alla mostra del Ritratto alla Galleria Cherubini di Firenze nel 1949.
Nel 1950 espone un gruppo d'opere alla XXV Biennale di Venezia e alla rassegna parigina alla Galérie Martoren 'Exposition Internationale des Peintres de la Réalité'. Esce a Milano il volume di Waldemar George 'Sciltian: la magia della realtà'. Ulteriori presenze a Parigi da Drouet nel 1958 e da Bernheim Jeune nel 1974. Antologica romana a Palazzo Venezia nel 1970.
Dagli anni '50 lavora realizza costumi per il Maggio Musicale Fiorentino e per il Teatro alla Scala; dagli anni '60 lavora su suggetti religiosi; illustra opere per l'editoria. Pubblica i libri autobiografici 'Mia avventura' e 'La realtà di Sciltian. Trattato sulla pittura'. Antologiche a Milano nel 1980 (in catalogo scritti di I.Faldi, M.Fagiolo dell'Arco, F.Miele) e a Mosca nel 1983. Bibliografia: R.Civello, Sciltian, opera omnia, Milano 1986.
Muore a Roma il 1 aprile 1985.
Ho scelto l'artista di origine armena, perché mi sono "scontrata" con lui quando ero piccolina. Invitata presso una ricca famiglia di Milano, trovai di fronte a me, appena entrata nella sala d'ingresso della casa, un enorme drappeggio rosso carminio, allungai la mano per toccarne il velluto, e mi accorsi che si trattava di un quadro. Mi fu detto che l'autore era Sciltian, Il realismo di questo pittore è impressionante. Famosi infatti i suoi tromp l'oeil, tanto precisi nelle forme plastiche, da parere oggetti tridimensionali. Un piccolo esempio lo potrete ammirare dalle opere presenti in questa piccola galleria, che non ha la presunzione di esporne le più eclatanti, ma solo di far conoscere l'autore ed il suo stile caratteristico . Le opere di Sciltian sono quotate.



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