Andavo da bambina tra quei sassi
e poi guardavo giù, nella vallata.
e poi guardavo giù, nella vallata.
L'aria era pura, fresca e mi avvolgeva
donandoti dei brividi leggeri.
Vi era silenzio, in alto, tra le rocce,
un senso di distanza dalle cose,
l'appartenenza a un mondo un po' speciale
racchiuso, forse nascosto tra i dirupi.
Talvolta mi fermavo, silenziosa,
davanti al Monumento dei Caduti,
non c'erano parole da liberare,
solo pensieri muti dentro il cuore.
Non ero adulta e quei silenzi spesso
mi incutevano un poco di paura,
ed io avvertivo nella mente acerba
il dolore, l'angoscia del morire.
Leggevo infine quei nomi di ragazzi
uccisi e derubati di una vita
violata ed interrotta da un conflitto
donandoti dei brividi leggeri.
Vi era silenzio, in alto, tra le rocce,
un senso di distanza dalle cose,
l'appartenenza a un mondo un po' speciale
racchiuso, forse nascosto tra i dirupi.
Talvolta mi fermavo, silenziosa,
davanti al Monumento dei Caduti,
non c'erano parole da liberare,
solo pensieri muti dentro il cuore.
Non ero adulta e quei silenzi spesso
mi incutevano un poco di paura,
ed io avvertivo nella mente acerba
il dolore, l'angoscia del morire.
Leggevo infine quei nomi di ragazzi
uccisi e derubati di una vita
violata ed interrotta da un conflitto
che nessuno di loro ha mai capito.
PIERA MARIA CHESSA
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