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Questo blog è di Danila Oppio, colei che l'ha creato, e se ne è sempre presa cura, in qualità di webmaster.

venerdì 27 aprile 2012

OCCIDUO



Getterò a terra i capelli e i seni
capirai nell’ora dell’occiduo
che nessuna ombra di faro
farà tremare l’ossessione
di colmarsi le tasche di pietre
e andare, saltando l’onda.
Nel passato i bambini ammalati di febbre
venivano immersi nel mare: si guariva
o si moriva,
Non voltarti! non sarai assassinato
da queste mani cangianti.
Hai mai udito la risata delle mani? No, tu no
sordo alla sapienza di falangi senza oro di promessa
decorate di penne d’oca scribacchine
luride della terra da fosse:
per bestioline con contratto d’amore a termine.
La violacciocca strazia la gola
negli aprile del pesce burlone
poi giunge maggio
e il 22 ci si scalza: tradizione.
Non voltarti! È spiacevole la visione di me
grotta immuschiata, odore di carogna di cent’anni.
Un cavallo vagò nell’acqua, gonfio il fianco
nessuna tasca per precipitare
al fondo
di sé? Di me.
Non ho mentito in una sola riga
tu sempre, Maestro.

(S.D.M.)Savina Dolores Massa

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