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martedì 17 aprile 2012

ESORCISMO E DINTORNI


Il  12 di aprile  c.a., presso il salone della Camera di Commercio di Sassari, don Gianni Sini, parroco di Nostra Signora de La Salette, in Olbia,, ha presentato il suo libro “Quando parlo col  Diavolo”, Sugarco Edizioni, marzo 2012.
Tanto pubblico, adulto e attempato, attento e curioso, credente e miscredente, forse, visto l'argomento trattato, l'esorcismo e l'esorcista, ma quello autorizzato, e da sempre, dalla Chiesa di Roma.
Anch'io sono stato molto attento e mi son fatto coinvolgere da questo disquisire su una materia a cui ero e sono poco interessato se non per il fatto che conosco, da qualche anno, don Gianni Sini, Direttore responsabile de “La Frisaia”, rivista cattolica e culturale da lui fondata ventidue anni fa, a Trinità d'Agultu.
Di quest'uomo-sacerdote condivido la sua essenza e il suo proporsi semplice e schietto, anche come divulgatore di quella Fede in cui crede la maggior parte degli italiani; un po' meno, lo conosco, da esorcista, autorizzato o incaricato, anche se sapevo.

La figura principale, dunque, ma non so se gli altri presenti la sentivano, discutibile e indiscussa, era ed è stata quella del Diavolo, sì, quella che aleggia e spadroneggia un po' dappertutto, magari e preferibilmente, in coloro che credono in un'unica Fede, quella Cristiana, baluardo a e per tutti i mali di questa terra che affliggono milioni di nostri simili, sempre da rispettare e da aiutare quando se ne presenti il caso.
E qui, “il caso” è creato se non voluto, proprio da lui, il Diavolo che è in ciascuno di noi, come trasposizione al nostro alter ego che si è sdoppiato ancora, è uscito dal nostro corpo, quello fatto di carne, e si è ribellato...ma a chi? A se stesso?, in sordina?, in malafede? e ripeto, ma a chi si è ribellato se non ad elementi esterni alla sua personalità? ammesso che ce l'abbia, però!
Ma come?  si chiede quell'uno di noi, ma come ha fatto a permettere che lui si impadronisse di me? E  perché
se n'è impadronito? Dov'ero io per aver spalancato quella porta?
Già, il Diavolo può e tutto, come quel nostro Dio che vogliamo ci protegga e qualche volta se ne dimentica e chi sa  se lo confessa a sé stesso, magari pentendosene.

Gianni Sini ha parlato spesso col Diavolo, in faccia non l'avrà visto, di sicuro, ma il suo spirito, la sua voce-contro, i suoi gesti minacciosi, quelli sì che li ha visti e sentiti e gli ho anche creduto e non posso farne a meno, io che di fede ne ho poca, se non quella che mi ha toccato con mano, compresi i piedi, come lui.
Ma il Diavolo cosa è? un'entità che ci accompagna in vita assieme a Lui o è quel Male creato dallo stesso Uomo voluto da Dio?
E chi combatte quell'Uomo?
Io!, lo combatto e lo vinco! - mi ha risposto il Diavolo
No!, no!, sono io che sono anche tuo Dio,  quello che combatte e vince tutti i mali di questa terra!
Queste ultime domande e risposte me le son poste da solo, da me a me stesso ed hanno tracciato profondi solchi di pensiero che non hanno sponda dove poggiarsi, ma riesco a riflettere, seppure a fatica.

Don Gianni Sini, scorrendo fra le righe del suo libro, ci ha parlato, penso, dall'alto del suo pulpito, quello del suo Credo ed in ogni storia da lui vissuta, anche sofferta, aveva come “compagno” il Diavolo che era andato a far visita a una di quelle sue anime in pena, possedendone lo spirito se non la carne.
Ebbene, lui, con l'esercizio dell'esorcista, ha dimostrato che il Diavolo si può sconfiggere, si può fare arretrare nei suoi confini maledetti e infiniti, vincendo quella battaglia  ma non la guerra, ho pensato io, perché questa continua, perché quei “rumori”, inattesi, improvvisi, nella luce come nel buio della propria stanza, continuano a farsi sentire, sordi, anonimi, di nessuno, di tutti, di una mente “malata” dove una parte del nostro cervello, ancora sconosciuta alla scienza, si è posata e la fa pensare oltre i suoi normali confini intellettivi.
Ed è lì che avviene quel patatrak, quel possesso, in quel corpo debole, in quella mente fino a quel momento in braccio alla sua Fede Cristiana, ora tentata e ghermita da quel diavolo, inviso, invisibile ma sempre pronto a continuare la sua guerra.
E' fuori dubbio che Gianni Sini, da questi incontri,  ne esca  vittorioso, perché così deve essere, anche se la supremazia spirituale  e  diabolica si alternano, si annullano, ricompaiono quasi a braccetto, come le nuvole in balia di venti potenti, in quella eterna sfida umana dove il Bene e il Male producono i loro “frutti”, dolci e amari, comunque e dovunque da digerire.

Il Diavolo, il Male, Satana, Belzebù, il Demonio Tentatore, esistono ma sono in una unica entità, intelligenti, intriganti, insidiosi, pronti sempre a colpire, soprattutto là, dove la terra è divenuta fango dentro il quale l'Uomo è scivolato o si è fatto scivolare, per piacere, per denaro, per lussuria o per tutti quei vizi post-moderni che l'hanno aggredito e se lo vogliono pappare.
E' o sono, anche loro, creature dell'Universo e non hanno preceduto Dio, sono nati con Lui, han camminato fianco a fianco, lastricando la terra  di pietre più o meno dure, e, allora, Adamo ed Eva non c'entrano, perché loro due non han peccato, anzi,...han fatto sì che il Mondo potesse cominciare a popolarsi, ad amarsi, a rispettarsi, a combattersi finanche, perchè il Diavolo, nato con loro, (così si dice) era sempre armato e pronto a colpire chi si dimostrava debole, chi si faceva confondere dall'inutile, dall'effimero, dall'indifferenza, esattamente come sta avvenendo in questi giorni nostri, dove l'Uomo incarna quelle due enità, opposte, ma fortemente volute sia dal nostro Dio che dal nostro Satana.


Ed ora che ho finito di esternare questo mio piccolo pensiero sul libro di don Gianni Sini, posso confessare di aver avuto momenti di “fatica”, forse il mio io non era e non è preparato, ma posso affermare, sicuro, che esistono e da sempre, dalla luce dei tempi,e il Bene e il Male, ma non ho scoperto alcunchè, essendo questi la continuazione e la reiterazione dell'umano evolversi , ecco, l'avventura di quel che è stato creato per noi che lo viviamo o almeno che crediamo di vivere.

Gavino Puggioni




1 commento:

  1. Un argomento difficile di cui si è parlato moltissimo soprattutto nel passato, si sono scritti saggi, romanzi, si sono girati dei film, si sono raccolte testimonianze. Un argomento aperto che porta a idee contrastanti, certamente l'ambiguità del male sconcerta in qualunque modo questo si manifesti. Io sento tutta la mia inadeguatezza davanti a cose che non so spiegarmi, penso che davanti a tutto ciò che ci è sconosciuto non possiamo che avere timore.
    Grazie per queste tue riflessioni e per averle condivise.
    Ciao.
    Piera

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